sabato 19 marzo 2011

ANALISI DEL SECONDO CAPITOLO DEI PROMESSI SPOSI

Manzoni incomincia il secondo capitolo col mettere a confronto Don Abbondio con Luigi II di Borbone , perché quest’ ultimo era famoso per  il suo aneddoto esemplare sulla tranquillità prima del grande scontro , mentre il nostro curato era tutto l ‘opposto , timoroso , ansioso , spaventato ….. (si racconta che il principe di Condé …. fu spesa in consulte angosciose.). Manzoni Continua poi a raccontare le riflessioni di Don Abbondio , tormentato dall’ incontro dei bravi ,da quello che li avrebbero potuto fare, dalle reazioni di Renzo ,da inseguimenti , d’ agguati, e dal modo di riuscire a non celebrare il matrimonio . Riesce finalmente ad addormentarsi quando escogita di convincere  Renzo a rinviare le nozze fino alla prima domenica dell’Avvento, perché poi le nozze sarebbero state impedite dalla Chiesa fino al periodo dell’Epifania. Il suo sonno è tormentato da immagini di bravi, viottoli, Don Rodrigo.  Al mattino attende trepidante Renzo che non si fa aspettare, perché è il giorno fissato per le nozze e si reca dal curato per concordare l’ora. Il giovane è felice e rimane sconcertato quando il prete cerca delle scuse parlando in latino (“impedimenti e dirimenti”), per confonderlo e per marcare ancora di più chi era quello colto tra loro. Però, alla fine, pur sospettoso,Renzo  accetta di attendere una settimana. All’uscita incontra Perpetua e capisce, parlando con la donna, che qualche “birbone potente” non vuole che si celebri il matrimonio. Si precipita di nuovo in casa del curato, riesce a sottrargli la chiave, chiude la porta e minacciandolo riesce a sapere il nome del potente che non vuole che si celebri il matrimonio : è Don Rodrigo. Dopo essersi in qualche modo scusato con il curato terrorizzato per quello che potrà accadere, corre fuori con pensieri omicidi. Tuttavia gli viene alla mente l’immagine di Lucia ed è felice di non aver commesso crimini, si dirige alla casa della futura sposa che si sta preparando per le nozze, aiutata dalla madre e dalle amiche. Renzo la fa chiamare dalla piccola Bettina, compare così Lucia che viene descritta come una giovane pudica, bella per la sua felicità e per l’abbigliamento non consueto, una ragazza semplice e buona. Renzo riferisce a Lucia di Don Rodrigo, lei arrossisce e fa intendere di aver avuto a che fare con quel prepotente, ma che non ha parlato per motivi giusti e puri. Lucia torna in casa avvisa le comari che il matrimonio è rinviato perché il curato è ammalato.